La Corte Europea dei diritti
dell’uomo ha condannato l’Italia nella gestione dei conflitti genitoriali
aventi ad oggetto minori per la natura delle misure adottate, giudicate “stereotipate ed automatiche” (Corte
Europea dei diritti dell’uomo, sezione II, sentenza 29 gennaio 2013, Affaire L.
c/Italia; Corte Europea dei diritti dell’uomo, sentenza 2 novembre 2010,
Affaire P. c/Italia).
Dopo tale condanna prontamente
arriva il Tribunale di Varese, prima sezione civile, il quale con sentenza del
12/02/2013 (giudice dott. Giuseppe Buffone), per valutare se un minore
proveniente da una famiglia “difficile” e affidato a una comunità protetta
possa essere collocato presso la madre con cambio di scuola nel corso
dell’anno, sceglie di nominare alla bambina dodicenne un curatore speciale,
avvalendosi della disposizione dettata dall’art. 78 c.p.c. “che non ha carattere eccezionale, ma
costituisce piuttosto un istituto che è espressione di un principio generale,
destinato ad operare ogni qualvolta sia necessario nominare un rappresentante
all’incapace”, per consentire alla minore “di avere un ruolo e una voce nel processo”.
Precisa ancora puntualmente il
Tribunale: “Le decisioni in materia di conflitti
genitoriali non vengono delegate al Servizio Sociale così abdicando al ruolo
proprio che la legge riserva al giudice, in una materia delicata come quella
della famiglia e dei minori; vengono assunte dopo che il minore sia stato reso
partecipe delle scelte che si vanno assumendo nel suo interesse, valutata,
giuridicamente, la correttezza formale e processuale della modifica da
assumere, quanto esula ovviamente dalle competenze dei servizi sociali”.
Da qui la scelta di nominarle un
curatore speciale prescindendo da una istanza di parte “posto che l’art. 9 della Convenzione europea sull’esercizio dei diritti
dei fanciulli, fatta a Strasburgo il 25 gennaio 1996, ratificata e resa
esecutiva in Italia con legge 20 marzo 2003 n. 77 stabilisce che, nei procedimenti
riguardanti un minore, l’autorità giudiziaria ha il potere di designare un
rappresentante speciale che lo rappresenti in tali procedimenti motu proprio”.